Il paese, sede di un antico castello, sorge a 458 metri sul livello del mare tra le valli del Vomano e del Tordino, con vista sulla catena del Gran Sasso e domina il paesaggio aprutino. Conta circa 700 abitanti.
Feste ed eventi:
Agosto:
9 Novembre:
Rinvenimenti archeologici dimostrano che il paese era già abitato ai tempi dei Romani e il primo documento ufficiale che ne attesta l’esistenza è un documento pubblico del 1076 con il quale il Conte Trasmondo di Sifredo donò il borgo alla Chiesa teramana.
Il suo nome deriverebbe da Fornarolo, Forarolo, Frontariolo, Frontarola anche se alcuni storici lo ricollegano alla famiglia dei Furno (da cui Furnarolo).
Nel 1156, Teramo fu distrutta dalle truppe del conte Roberto di Loretello, costringendo i nobili a fuggire dalla città e a rifugiarsi nelle località limitrofe. La potente famiglia dei Melatino si trasferì a Frondarola e nell'anno 1341 risultano i feudatari principali di quella zona, insieme ai di Fronto per alcune quote nella prima metà del sec. XIV. Nel 1371 Matteo di Roberto, della stessa famiglia dei Melatino, iniziò la costruzione di una rocca (o castello). Nel 1424, i documenti attestano che il castello era passato alla famiglia degli Acquaviva di Atri. Nel castello di Frondarola si rifugiarono persone ostili a Teramo che il 7 aprile 1459 fu costretta a mandare soldati per sedare le ostilità. La scaramuccia volse a favore di coloro che erano asserragliati nel castello di Frondarola sino a quando Teramo, con maggiori forze, espugnò il castello, lo depredò e lo distrusse in buona parte. Il 5 marzo 1470 il Re Ferdinando II d'Aragona diede la facoltà a Teramo di salvare o distruggere il castello. La decisione dei teramani fu quella di distruggerlo. Probabilmente gli abitanti di Frondarola chiesero la protezione dei duchi di Aquaviva di Atri e, nel 1505, quando si concluse la guerra fra aragonesi e francesi, Frondarola tornò sotto Teramo insieme con altre ventisette frazioni. I resti del distrutto castello erano visibili fino alla prima metà del novecento. Poi il pietrame fu utilizzato per il restauro della chiesa parrocchiale e di altre case del paese. Nel 1958, nel luogo ove sorgeva la rocca, fu costruito il grande edificio delle scuole elementari. Durante le escavazioni delle fondamenta, fu ritrovato lo scheletro di un gigantesco guerriero. Nel 1960 fu asfaltata la strada che conduce al paese e fu eseguito un altro restauro della chiesa.
La storia secolare della frazione è testimoniata, inoltre, dalla presenza di antiche chiese dislocate sul territorio come la Chiesa sul lungofiume del Tordino in onore di Maria SS. Di Ponte a Porto, festeggiata ogni anno l’ ultima domenica di Agosto o la Chiesa dell’Annunziata nella Piazza principale. Assai suggestiva è la Cappella di S. Giuseppe nella parte bassa del paese mentre la Chiesa del SS. Salvatore, oltre ad essere il punto di riferimento della vita religiosa della comunità, rappresenta un vero e proprio patrimonio artistico grazie alla presenza di numerosi affreschi e dipinti. Proprio il SS. Salvatore è il patrono di Frondarola che viene festeggiato dalla popolazione il 9 novembre e in tale occasione le donne del paese preparano il dolce tipico di Frondarola: “la sfrujat”.
Rientra nel comprensorio di Frondarola anche la contrada “Villa Butteri” dove è situata una piccola cappella in onore della Madonna della Pietà.
Partendo da Piazza Garibaldi, Teramo:
La distanza da percorrere è di 7,1 km. Il tempo di percorrenza è di circa 14 minuti.
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