Per molto tempo luogo di passaggio tra Teramo e Campli e di qui verso Civitella del Tronto ed Ascoli Piceno.

Scapriano viene citata per la prima volta con il nome di "Casale” nel documento dell’891, quando compare in una donazione, fatta dal conte Adalberto al vescovo aprutino Giovanni.

La frazione viene successivamente citata nel Cartulario, nel quale si informa che nel 926 fu fatta una donazione dai Manfredi, Conti di Aprutinum, alla chiesa di Santa Maria Aprutina di alcuni beni in Scapriano, Vitice (o piano delle Vetiche), Foliciano e Comecciano.

Oltre alla chiesa di San Martino, il cui impianto originario risale intorno all'anno Mille e riaperta al culto nel 2003, a Scapriano esiste un’altra chiesa citata da fonti storiche: San Silvestro. Nel 1374 il Papa Gregorio XI conferiva la prepositura di San Salvatore di Leognano a Marcio Muzio, canonico della chiesa aprutina, a seguito della rinunzia fatta da Nicola di Leognano che aveva preferito trasferirsi alla chiesa di San Silvestro di Scapriano e a Santa Maria de Praedis della diocesi Aprutina. In Scapriano è citata da Nicola Palma anche l’esistenza della chiesa di San Giovanni.