San Eleuterio è un antichissimo villaggio rurale, nell’alto medioevo e fino al 1400 fu sede di un importante monastero benedettino, costruito su un preesistente sito romano davanti alla cui chiesa si concludevano atti di interesse giuridico, poiché gli antichi preposti vi esercitavano la giurisdizione civile mediante un proprio giudice. Recenti ricerche nel luogo dove c’erano la chiesa, il monastero e la fornace hanno portato alla luce reperti dell’epoca romana e dell’età del ferro. 

Villa Tofo fu parte integrante di San Eleuterio e come tale compare nel catasto del 1749 come una delle contrade in cui erano gli orti.

L’insediamento urbano è cominciato nel 1800 con modeste costruzioni raramente a calce, spesso a creta.

Solo nella prima metà del 1900 ha acquisito una propria identità grazie al continuo sviluppo edilizio. Allo sviluppo edilizio di entrambe di le fazioni è seguito quello economico con l’industria manifatturiera di calzature, abbigliamento e ristorazione. 

Durante il fascismo fu costruita la scuola elementare, in precedenza ubicata in una casa privata.

Negli anni 1966-67 fu costruita la chiesa, dedicata all'Immacolata Concezione. La costruzione è stata realizzata grazie al contributo economico e al lavoro dei tofesi. Parte del materiale fu reperito da una casa colonica fatiscente di proprietà della curia vescovile.