Menzionata dalle fonti fin dal tardo XV secolo, conserva di quest’epoca un tratto di facciata che si presenta stretta fra le case. Tale facciata è realizzata con pietre non lavorate e presenta un portale ad arco ogivale, sovrastato da una finestra, e piccola monofora tompagnata. Sono inseriti, inoltre, alcuni elementi di reimpiego come una colonna romana con fusto decorato a foglie (base della finestra), due blocchi con simboli e iscrizioni. Le epigrafi, in grafia gotica elaborata, recano simboli diversi: la prima, a sinistra del portale, ha una ruota dentata a otto raggi e l’iniziale S(anctus) da riferire alla stessa Santa, la seconda, sopra il portale, reca il simbolo dell’incudine con martello e le iniziali S(anctus) (con S sormontata da uno croce) G(etulius). Quest’ultimo blocco fa riferimento alle case di San Getulio, contigue alla chiesa, ossia le fabbriche annesse all’antica cattedrale (posta posteriormente), successivamente trasformate in Seminario. La chiesa fu collegata al Seminario a partire dal XVI secolo. L’interno appare nella veste dei successivi restauri: il tetto è ripristinato nella seconda metà del Settecento, ulteriori rimaneggiamenti sono stati effettuati tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento(restauro del vescovo Pirelli). Gli arredi, in stile antico, si datano tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo. All’interno si conserva il simbolo della santa: una ruota dentata (sia lignea che scolpita sulla pietra) che, se fatta girare recitando un Gloria il giorno del 25 novembre, giorno in cui ricorre la celebrazione della santa, la tradizione vuole porti fortune economiche e auspicati matrimoni.
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