Palazzo della Provincia

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Tipologia Struttura: Storico
Periodo Storico: Contemporaneo
Struttura: Palazzo
Località: Teramo
Indirizzo: Via G. Milli, 2 - 64100 Teramo (TE)

L’attuale sede dell’amministrazione provinciale di Teramo, in via Milli, è all’interno di un palazzo risalente agli ultimi anni del XIX secolo. Prima di trasferirsi in questo edificio, la Provincia non ha avuto sedi degne di rilievo storico. Nel maggio 1885, il Consiglio Provinciale, sull’area dove oggi sorge il Palazzo della Provincia, deliberò la costruzione di una Scuola Normale Femminile, con annesso Convitto. Il progetto dell’edificio venne affidato all’Ufficio Tecnico Provinciale, all’epoca diretto dall’Ing. Gaetano Crugnola. Circa la metà dell’intera superficie dell’area venne occupata dal fabbricato e da un cortile interno, mentre la superficie residua venne destinata ad uso di giardino e una parte riservata ad orto. Nel luglio del 1888 l’opera fu condotta a termine e, nell’ottobre successivo, la Scuola Normale Femminile fu inaugurata ed intitolata alla poetessa teramana Giannina Milli. Nel 1899, il Consiglio Provinciale deliberò la soppressione del Convitto annesso alla scuola e il trasferimento di quest’ultima in altra sede. Così, nel 1900, l’Ufficio Tecnico Provinciale, sempre diretto dall’Ing. Crugnola, elaborò un progetto di adattamento dell’edificio agli uffici provinciali e così, a partire del 1901, la Provincia di Teramo ha sempre occupato questa sede. L’edificio costruito, però, presentava notevoli problemi di sicurezza, sicché, nel 1930, furono effettuati alcuni lavori di ristrutturazione. Inoltre, nel 1939, in seguito all’aumento dei servizi provinciali e del numero del personale, venne deliberata la costruzione del secondo piano e affidata all’Ing. De Vico. Il progetto, però, venne sospeso durante il periodo bellico e condotto a termine alla fine degli anni Cinquanta. Fortunatamente, durante il periodo delle due guerre, l’edificio non subì danni ed ha conservato il primitivo carattere fino appunto al 1955, quando venne sopraelevato l’edificio di un piano. Il progetto fu redatto dall’Ufficio Tecnico, questa volta sotto la direzione dell’Ing. Giovanni Ricci, che cercò di non stravolgere le primitive caratteristiche architettoniche della costruzione (edificio pubblico eretto a cavallo dei secoli XIX e XX).

Il Palazzo della Provincia, nell’idea costruttiva di Crugnola, presenta geometrie rigorose, senza sfarzo, forme e volumi in austerità e rigore degli ordini architettonici. L’edificio ha la pianta a forma di “C” e il corpo principale si affaccia su via G. Milli. Poiché il corpo frontale è eccessivamente esteso,il costruttore ha pensato di spostare lievemente in avanti il corpo centrale: così la facciata risulta tripartita, avanzata al centro, e leggermente arretrata nei due corpi laterali che si sviluppano per una maggiore lunghezza rispetto al volume centrale, dando origine ad un ampio cortile aperto nella parte posteriore. In entrambi i lati dell’edificio vi sono due giardini recintati in cui svettano magnolie e cedri giganteschi. La caratteristica architettonica della facciata risiede nella parte centrale che presentata un intercolunnio semplice di doppi semipilastri dell’ordine toscano, nel cui centro si apre il grande portone d’ingresso. Al primo piano l’intercolunnio è ripetuto, questa volta sormontato da archi e collegato alla base da una balconata in pietra lavorata. A differenza della parte inferiore, i semipilastri terminano in sommità con capitelli dell’ordine corinzio. Nelle parti laterali dell’arco centrale, due bassorilievi figurati arricchiscono gli effetti decorativi del contesto architettonico. La trabeazione corinzia, esistente prima della sopraelevazione, è stata riprodotta alla sommità dell’edificio. Degli interni sono degni di nota l’ingresso e la larga gradinata, assai luminosa per le ampie vetrate che si aprono ad occidente verso il massiccio del Gran Sasso d’Italia. Le pavimentazioni sono in marmo. Al piano rialzato l’atrio è a due livelli leggermente sfalzati, in cui due ordini di colonne lisce rastremate sorreggono gli architravi del soffitto; il piedistallo a base attica appartiene all’ordine ionico, mentre i capitelli a quello corinzio. Ampi corridoi con alte volte a crociera disimpegnano gli uffici del piano rialzato. Il piano superiore è sede degli uffici di rappresentanza e delle sale del Consiglio e della Giunta. Anche qui spiccano colonne simili a quelle del piano inferiore e, tra l’intercolunnio, è stata collocata una balaustra lavorata in ferro e ottone, come protezione sul vuoto della gradinata.

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