Opera dello scultore Venanzo Crocetti e collocata in fondo ai giardini dei Tigli.
Nel 1956, il Prof. Carino Gambacorta, da poco eletto sindaco di Teramo, dopo una intensa consultazione con le organizzazioni combattentistiche della città, con i cittadini e con i suoi collaboratori, decise di dotare la città del Monumento ai Caduti di tutte le guerre. L’opera fu commissionata a Venanzo Crocetti, già famoso in Italia e nel mondo, vincitore di molti primi premi. Nel museo cittadino erano esposte tre sue opere assai significative: La Leonessa, Il Leone e la Gazzella Ferita. Il “Monumento ai Caduti di tutte le guerre”, realizzato tra il 1960 e il 1968, è un gruppo di sculture che superano i quattro metri d’altezza. La composizione vede l’immagine serena del “Giovane Cavaliere della Pace” posta al centro e, ai lati, le figure sofferenti dei cosiddetti “Caduti della Terra”, “Caduti del Mare” e “Caduti del Cielo”. Le immagini dei caduti sono poste in verticale, scavate e allungate fino ad apparire innaturali, con i corpi protesi in pose estreme a ricordare il momento nel quale sono colti: la morte eroica e il sacrificio per una causa superiore. Un vero mausoleo in cui le figure, distinte e lontane l’una dall’altra, creano un unico con l’ambiente circostante: i tigli che le fanno corona, le colline che la sovrastano e il Gran Sasso che le fa da sfondo.
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