Necropoli di Ponte Messato o in località La Cona

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Tipologia Struttura: Archeologico
Periodo Storico: Età del Ferro , Italico , Romano
Struttura: Sito
Località: Teramo
Indirizzo: Via dei Cavalieri di Vittorio Veneto - 64100 Teramo (TE)

Come di consueto, in epoca romana, anche a Interamnia le aree sepolcrali si disponevano lungo le vie extra urbane, nel rispetto delle leggi romane delle XII tavole che vietavano di seppellire i morti dentro la città. Infatti le sepolture di Ponte Messato (o Madonna della Cona) fiancheggiavano l’antica via Caecilia, che da Interamnia conduceva ad Amiternum (San Vittorino), nonché, un’altra necropoli doveva ubicarsi lungo la via che da Interamnia si dirigeva a Castum Novum (Giulianova). Da quest’ultima necropoli provengono, infatti, due iscrizioni funerarie con la menzione di un Archipeta Eunuchus e di una Valeria Praetuttiana, nonché un’altra di Quinto Poppeo, patrono del municipio e della colonia (esposta al Museo Archeologico), riadoperata come coperchio di una tomba. I ritrovamenti di monete, oggi perdute, attestano l’uso di questa necropoli fino alla seconda metà del III secolo d.C. Lungo il tracciato della stessa via, presso il Vezzola, due urne in travertino testimoniano la probabile esistenza di una stanza sepolcrale con tombe a fossa (colombario).

Ben conservato e degno di essere visitato è il sito archeologico di Ponte Messato, individuato nel 1961 nei pressi della chiesetta rurale di Santa Maria della Cona e nuovamente scavato, a più riprese, dal marzo del 2000 fino al 2008. Le strutture riemerse appartengono ad una vasta area sepolcrale interessata da deposizioni che coprono un arco cronologico che va dal IX secolo a.C. fino all’età imperiale. La necropoli italica, del IX-VI secolo a.C., è a inumazione mentre quella di epoca romana è a incinerazione fino al II secolo d.C. (precisamente dal II secolo a.C. fino ai primi decenni del II secolo d.C.), quando si riafferma l’inumazione con tombe alla cappuccina.

Della necropoli italica sono stati individuati anche due nuclei di sepolture monumentali distinti per tipologia e localizzazione. Il nucleo originario, localizzato nei pressi del fosso Messato, ha restituito grandi monumenti funerari del tipo a circolo con fossa centrale che hanno restituito ricchi corredi.

L’altro nucleo, localizzato all’estremità meridionale del sito, è costituito da cinque tombe di bambini, di età compresa fra i primi mesi di vita e i 10 anni, di cui i più grandi, tre, seppelliti in monumenti a circolo, e i neonati in fosse terragne.

Della necropoli romana sono state recuperate le strutture di mausolei, allineati lungo il troncone della via Caecilia (una via che staccandosi dalla Salaria raggiungeva la costa adriatica), con basamento quadrangolare, nucleo in cementizio, rivestimento in blocchi di travertino e coronamento piano o a timpano, decorato con cornici. Le aree sepolcrali, all’interno delle quali venivano interrate le olle cinerarie, erano poste dietro al monumento e consistevano in spazi delimitati da un muretto di recinzione, le cui misure erano riportate su dei cippi collocatati sulla fronte del monumento.

Il mausoleo più ricco ed imponente della necropoli raggiungeva i m 3 di altezza ed era allineato sulla strada dove due cippi gemelli indicavano i confini di proprietà dell’area sepolcrale del defunto, Sextus Histimennius. All’interno della sepoltura furono recuperati frammenti a transenna e una statua in marmo bianco (oggi dispersa), datata al I secolo d.C., raffigurante il defunto in veste di togato. In un altro mausoleo sono stati recuperati più di cento frammenti in osso combusti, pertinenti ad un letto funebre con raffigurazioni umane, animali e floreali, sul quale il defunto veniva collocato e successivamente incinerato.

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