Torre Bruciata, 28 marzo-12 aprile 2015
Inaugurazione, 28 Marzo ore 18:30
Nelle tele di Flavia Mannucci la realtà osservata si traduce in sintassi segnica esaltata da una cromia, quasi eco dilatata, che tocca ogni angolo sino a confondersi oltre la soglia dell’indistinto.
I campi dell’osservazione dell’artista sono tavole dove l’occhio può esercitarsi fin che vuole per superare i confini del visibile; le tele luoghi aperti a cui affidare l’avventura della fantasia mentre la mente si immerge in una totale, fiduciosa attesa di qualcosa che il tempo suggerisce con i toni del sortilegio. Qui la vita sembra avere ritmi isocroni; i rapporti cromatici sono cicatrici sopraelevate che fanno da sponda alla memoria; i segni si offrono alla vista senza inganni; tutto si distende in una fiduciosa modularità; il guizzo dinamico delle forme traduce lo scenario emotivo di un’anima che cattura l’osservatore, immergendolo in uno stordimento sino a rendere alieno tutto ciò che è regolato da programmi e da algoritmi. Così la Torre, nella sua severa immagine di antico manufatto di pietra grigia, si anima per effetto di una tavolozza cromatica che sembra segnare quegli antichissimi muri di macchie intense a raccontare il presente e sovrapponendosi al grigio di un passato che conserva ancora la luce intensa della memoria storica.
Falvia Mannucci nasce ad Atri dove lavora e risiede. Allieva del professor Massacesi, Flavia rivela ben presto una personalità forte e concreta. Ha partecipato a numerosi concorsi di pittura, ottenendo significativi riconoscimenti e ha esposto in numerose città italiane. La sua ultima esposizione è del settembre 2014 a Pescara dove ha riscosso un notevolissimo successo di critica e di pubblico.
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