Recentemente restaurata e resa agibile, la chiesa era menzionata, nel 1290, come ad Bitetum, nel 1348 ad Betectum, nel 1385 ad Bitectum. Le fonti locali riferiscono che, in seguito alla distruzione della città nel 1155-1156, per opera del conte Roberto di Loretello, della chiesa erano rimaste a stento i muri perimetrali. Attualmente essa si conserva nell’aspetto del ripristino effettuato nel XIV secolo e sono visibili, nella zona bassa della facciata, la muratura in laterizi, mentre sui fianchi numerose risarciture in pietrame di vari restauri. L’interno è a navata unica con tetto a doppio spiovente. Pregevoli i due portali in pietra del Trecento in cui compaiono decori che si riscontrano nel territorio teramano e a Teramo stessa (Cattedrale, chiesa di S. Francesco e di S. Giovanni). Per esempio nel portale in facciata sono presenti bugne sferiche sui montanti laterali esterni, foglie di palma stilizzate e ripiegate sulla ghiera esterna dell’archivolto e sui capitelli, inoltre, questi ultimi presentano, sull’abaco, un fregio di rosette; il portale laterale è decorato da un tortiglione incassato nell’archivolto e, nel capitello di destra, da foglie di palma.
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